Busta Arancione Inps: che cos’è, chi la riceve, cosa fare dopo lo “sciopone” e come leggere correttamente i dati.
Ho il sospetto che la busta arancione Inps sia stata congegnata apposta per farti venire una sincope e spingerti verso le sempre aperte braccia delle forme onerose di previdenza integrativa. Ma procediamo con ordine e vediamo insieme che cos’è la busta arancione, chi la riceverà, come si legge e come crearsi una rendita integrativa efficace.
La Busta arancione Inps: cos’è, chi la riceve e cosa contiene
La busta arancione Inps è un documento che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale invia ai lavoratori pubblici e privati per fare loro una simulazione della rendita pensionistica di cui disporranno al termine della carriera lavorativa, e del rapporto tra pensione ed ultimo reddito – il così detto “tasso di sostituzione“.
L’obiettivo della comunicazione, in linea teorica, è quello di rendere consapevoli i lavoratori italiani circa il loro futuro pensionistico mettendoli di fronte ad una importante verità: se i nostri genitori riescono a vivere bene grazie al sostegno pubblico, per noi purtroppo non sarà più così.
Che i lavoratori abbiano bisogno di crearsi una previdenza integrativa non è una novità. Il problema è che la questione sarà strumentalizzata da banche ed assicurazioni che cercheranno di proporre i loro prodotti “buggati” per raggiungere il loro obiettivo: quello di massimizzare le commissioni che incasseranno per molti anni senza nessuno sforzo.
Prima che ti dica qual è la strategia migliore, secondo me, per costruire una pensione integrativa a prova di busta arancione Inps, esaminiamo le alternative disponibili per integrare il reddito ed i relativi “bug”.
Le alternative bancarie alla busta arancione Inps
Le banche, i consulenti finanziari di parte e le compagnie di assicurazione sono ansiose di aiutarti a ritrovare il benessere perduto. Hai letto il contenuto della busta arancione dell’Inps, ti è venuto mezzo infarto perché hai scoperto che la pensione coprirà il 40% del tuo ultimo stipendio, con un buco del 60%, ed ora stai per cadere in una trappola ancora più grande: quella della previdenza complementare di stampo bancario.
Ecco il vassoio delle alternative disponibili che la tua banca non vede l’ora di proporti:
- Fondi Pensione: sono il meno peggio, soprattutto se sono “di categoria”, ossia riservati ai lavoratori della tua categoria merceologica. Esistono poi i fondi pensione bancari, aperti a tutti, ma di solito più onerosi di quelli di categoria;
- PIP, Piani pensionistici Individuali: sono i più amati dalle banche perché di solito presentano costi più elevati rispetto ai fondi pensione. Inoltre legano il cliente all’istituto per molti anni;
- Polizze vita: sono più flessibili dei primi due, in quanto puoi fissare tu la scadenza alla quale otterrai il capitale o la rendita, ma sono anche le più costose. Banche ed assicurazioni le adorano, i clienti che le hanno scelte in passato molto meno.
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Alcuni lettori di segretibancari.com mi hanno accusato di essere troppo categorico e di indurre i lavoratori a non occuparsi del proprio futuro finanziario. Nulla di più lontano dal vero. Sono il primo ad ammettere che la busta arancione Inps di fatto sfonda una porta aperta, facendo toccare con mano una inquietante verità: la pensione pubblica non sarà più sufficiente a garantirci il tenore di vita che vogliamo in futuro.
Integrare il reddito è necessario, ma i prodotti offerti dalle banche non sono adatti allo scopo per una serie di ragioni:
- sono molto costosi, il che ha la sua importanza, soprattutto su tempi lunghi e con i tassi di interesse bassi. Un investimento trentennale di un euro l’anno al 4% conduce ad un montante di 58,32 euro; se il tasso fosse del 3% il risultato sarebbe pari a 49 euro, con una penalizzazione del 16% a fronte di una differenza minima nel rendimento;
- sono rigidi, perché non potrai ritirare la prestazione quando lo vorrai ma solo al compimento dell’età pensionabile. Inoltre almeno la metà del montante, salvo un caso particolare, dovrà essere percepita sotto forma di rendita e non di capitale;
- sono vincolanti, perché qualora dovessi perdere il lavoro non potresti incassare subito il capitale.
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Ecco perché non amo i prodotti previdenziali classici. In un mondo che cambia di continuo cosa ti servirebbe avere i tuoi soldi bloccati in Italia se nel frattempo ti sei trasferito in Canada per motivi di lavoro?
Quello che ti serve per riprendere il controllo della tua vita finanziaria sono due cose: una strategia e una selezione di prodotti di investimento low cost con cui realizzarla.
L’Antidoto alla Busta Arancio Inps
La pensione integrativa è una cosa seria. E lasciarla nelle mani di un sistema che a fronte di un vantaggio fiscale ti tiene legato a vita, secondo me non è la cosa più saggia che tu possa fare. Valuta l’adesione al fondo pensione di categoria per una piccola quota del tuo reddito, sufficiente a farti incamerare il contributo del datore di lavoro e ad ottenere il beneficio fiscale ma non oltre.
Ad esempio, il Fondo Cometa è il meno peggio per i lavoratori metalmeccanici, ma informati bene se la tua categoria lavorativa ne ha uno suo. Puoi rivolgerti all’ufficio personale della tua azienda, chiedere ad un collega, oppure fare una veloce ricerca su internet usando Google. Poi crea un secondo piano pensionistico realizzato con strumenti a basso costo, come gli ETF, seguendo queste linee guida:
- inserisci una buona quota di titoli indicizzati all’inflazione. Oggi la salita dei prezzi è prossima allo zero, ma ricorda che stiamo parlando dei soldi che ti serviranno per vivere tra 10,15 o magari 30 anni. Su un periodo di tempo così lungo è facile supporre che l’inflazione alzerà la testa;
- non eccedere con l’investimento azionario. La storia dell’equity giapponese ci mostra come le borse siano pericolose anche nel lungo periodo e che l’allungamento dei tempi non sempre è garanzia dell’ottenimento di un rendimento positivo oltre al tasso di inflazione;
- privilegia dei prodotti finanziari liquidi, ossia facilmente smobilizzabili in caso di urgenza e, soprattutto, trasportabili da una banca all’altra senza vincoli. Questa sarà la tua salvezza qualora dovessi lasciare l’Italia per lavoro o, più semplicemente, cambiare banca.
La busta arancione dell’Inps ha il grande vantaggio di portare la consapevolezza nelle case dei lavoratori italiani, oltre allo shock di scoprire una verità inquietante: che dobbiamo pensare a crearci una pensione integrativa se vogliamo vivere decorosamente la terza e quarta età.
Ora che ti sei ripreso dallo Shock della busta arancione Inps, mettiti al lavoro e inizia a costruire la tua pensione integrativa.
Giacomo Saver – Direttore e Fondatore di Segretibancari.com
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