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Fondi Comuni di Investimento a Gestione Passiva

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fondi comuni di investimento a gestione passiva

I Fondi di investimento a gestione passiva sono strumenti finanziari che ti offrono la diversificazione del portafoglio con costi pari ad 1/10 rispetto ai fondi tradizionali. Ma come funzionano e perché convengono?

Per comprendere bene cosa sono e perché convengono i fondi comuni di investimento a gestione passiva dobbiamo prima capire che cosa succede quando scegli di investire in fondi il tuo capitale.

Tu già conosci alcune cose dei fondi di investimento, vero?

  • sai che si tratta di strumenti del risparmio gestito
  • sai che ogni fondo ha un gestore che ne investe il patrimonio in un determinato mercato finanziario in base al regolamento del fondo stesso
  • sai che la società di gestione che amministra il patrimonio del fondo e la banca che ti vende lo stesso si fanno pagare profumatamente per il servizio reso.

Con questa consapevolezza possiamo affrontare il discorso dei fondi comuni di investimento a gestione passiva che nascono con l’obiettivo di supplire alle carenze dei prodotti tradizionali.

Gestione attiva e passiva di un portafoglio

Immagina di voler investire in un certo mercato finanziario, ad esempio l’azionario italiano. Di fronte a te hai due scelte. Puoi comprare un paniere di titoli che compongono l’indice di mercato (in questo caso il FTSEMib), o affidarti a qualcuno che cerca di scegliere i titoli migliori in cui investire nel tentativo di ottenere una performance superiore a quella dell’indice stesso.

Nel secondo caso la tua gestione sarà “attiva”, perché volta a “battere” il mercato, ossia ad ottenere rendimenti superiori alla media. Nel primo caso, invece, la gestione sarà passiva, perché si limiterà a replicare l’andamento medio del mercato senza cercare di ottenere di più.

I fondi comuni di investimento a gestione passiva sono prodotti finanziari che “assecondano” il mercato in cui essi investono senza cercare di ottenere rendimenti superiori alla media a fronte di costi più alti che raramente si recuperano.

Differenza tra gestione attiva e passiva

La gestione attiva ha costi superiori rispetto alla gestione passiva, perché “dietro le quinte” di un fondo di investimento lavorano parecchie persone, tra analisti e gestori.

Con tutti quei professionisti al lavoro sembra evidente che i prodotti gestiti attivamente rendano di più dei fondi comuni di investimenti a gestione passiva che, invece, clonano il comportamento di un indice di mercato.

Il premio nobel William Sharpe, però, è di altro avviso. Ecco cosa sostiene, in sintesi:

  • in un certo mercato coesistono gestori attivi e passivi. La performance complessiva di tutti gli operatori sarà pari alla media del mercato, per definizione
  • i gestori passivi ottengono un rendimento pari alla media di mercato, sottratti i costi
  • i gestori attivi, nel complesso, otterranno anch’essi una performance pari alla media di mercato, sottratti i costi
  • la gestione attiva è quindi “mediamente perdente” a causa degli alti oneri di gestione.

Parliamo ovviamente di media. Nel complesso ci saranno sempre gestori attivi che ottengono rendimenti superiori alla media, ma i problemi sono due. Anzitutto manca la stabilità degli extra-rendimenti nel tempo: chi è bravo oggi o lo è stato ieri forse domani perderà il suo tocco magico. Inoltre è difficilissimo individuare a priori chi saranno i migliori gestori del futuro.

I fondi comuni di investimento a gestione passiva

Se scegli di investire in fondi comuni a gestione passiva ti limiti a comprare un portafoglio diversificato di strumenti finanziari senza avvalerti di nessun gestore o analista che cerca di farti guadagnare di più della media, spesso non riuscendoci.

I fondi comuni di investimento a gestione passiva sono nati negli Usa dove hanno avuto parecchio successo e dal settembre 2002 sono disponibili anche in Italia attraverso lo strumento dell’Exchange Traded Fund.

Che cosa sono gli ETF? Gli ETF sono fondi comuni a gestione passiva scambiati in borsa come fossero azioni. Essi sono comprabili attraverso qualsiasi piattaforma, hanno costi pari ad 1/10 dei prodotti tradizionali, offrono una grande diversificazione del portafoglio e una totale trasparenza, grazie alla mancanza di una “delega” a gestire.

Gli ETF sono dunque il prodotto più semplice, conveniente e efficace per investire i tuoi soldi. Purtroppo per te, però, ti sarà difficile ottenere informazioni veritiere su essi in banca.

Poiché i fondi comuni di investimento a gestione passiva, o ETF dir che si voglia, rendono poco, le banche diranno alcune bugie interessate sul loro conto.

Niente di grave, ovviamente. Basta saperlo e agire di conseguenza, comprando da soli i prodotti che desideriamo usando l’home banking oppure, semplicemente, insistendo allo sportello.

I fondi comuni di investimento a gestione passiva sono più rischiosi?

Chi vuole proporti a tutti i costi i propri prodotti sostiene spesso che i fondi a gestione passiva sono più rischiosi degli altri, perché la mancanza di un gestore impedisce al fondo di contenere le perdite durante i ribassi.

Ciò è vero solo in parte, perché se diversifichi bene il tuo capitale e, in aggiunta, imposti un sistema di ingresso/uscita corretto sarai addirittura più protetto facendo da solo che scegliendo i fondi tradizionali. Ricorda, infatti, che questi non potranno mai azzerare del tutto gli investimenti e stare “liquidi”, nemmeno in caso di crollo delle quotazioni.

Nel 2002, in occasione del crollo delle quotazioni delle azioni hig tech Usa sia i fondi passivi sia quegli attivi persero circa il 75% del proprio valore, con l’aggravante che i secondi aggiunsero i costi di gestione alle perdite.

Lunga vita ai fondi comuni di investimento a gestione passiva. Sei d’accordo con me? Scrivi ciò che pensi su questo argomento nei commenti, grazie!!

Giacomo Saver

Fondatore e direttore di SegretiBancari.com

 

 


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