
Questo ETF terre rare ti permetterà di investire nei materiali del futuro di cui l’industria e la difesa avranno sempre più bisogno.
Perché investire nelle terre rare con gli ETF
Le terre rare sono un’opportunità di investimento piuttosto recente. Grazie all‘ETF VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals, infatti, l’investitore italiano può trarre beneficio dall’andamento di un paniere di metalli. Si tratta, in definitiva, di 44 elementi della tavola periodica che sono considerati “metalli rari”. Tra essi troviamo, a titoli di esempio, cobalto, manganese, tungsteno, litio, neodimio e titanio.
Questi metalli sono per lo più usati nei veicoli elettrici, nelle turbine eoliche, nei satelliti, microchip e televisori.
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Gli ETF sulle terre rare permettono di acquisire un numero importante di emittenti, garantendo un’adeguata diversificazione, con costi molto contenuti.
VanEck Vectors Rare Earth and Strategic Metals – IE0002PG6CA6
Caratteristiche dell’ETF terre rare di VanEck
L’ETF replica l’indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals. Esso permette l’investimento nelle più grandi e liquide società mondiali attive nel settore. Il prodotto è a replica fisica, ed è ad accumulazione dei proventi. Il costo annuo di gestione è dello 0,59%, mentre il patrimonio del fondo ammonta a 4 milioni di euro.
A causa dell’esiguo ammontare del capitale l’ETF è a rischio delisting. Ciò potrà avvenire se negli anni le masse amministrate non cresceranno in modo tale da rendere il prodotto profittevole per l’emittente.
Composizione del portafoglio
L’indice sottostante è a capitalizzazione. Esso, infatti, attribuisce un peso maggiore alle aziende più grandi. Tuttavia nessun titolo potrà avere un peso superiore all’8%, per garantire una adeguata diversificazione.
Per essere inserite nell’indice le società devono generare almeno il 50% dei ricavi dalle terre rare, direttamente o indirettamente.
I Paesi più importanti sono la Cina (peso 33%), Australia (29%), Canada (13%) e Stati Uniti (9%). Il 72% dei titoli ha una capitalizzazione compresa tra 1,5 e 6 miliardi di euro. Il 19%, invece, ha una capitalizzazione superiore ai 6 miliardi.
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Le aziende che compongono il portafoglio sono in tutto 20. Ecco le 5 più importanti:
ZHEJIANG HUAYOU COBALT CO – società cinese attiva nella produzione di batterie al litio. Peso 7,56%
STANDARD LITHIUM LTD – compagnia canadese attiva nella produzione del litio. Peso 7,40%
CHINA NORTHERN RARE EARTH GROUP HIGH – realtà cinese attiva nel settore delle terre rare. Peso 6,37%
LIONTOWN RESOURCES LTD – compagnia australiana attiva nello sfruttamento dei metalli. Peso 6,10%
JIANGXI GANFENG LITHIUM CO LTD – la società opera nell’ambito del litio. Il suo peso è il 6,09%.
Controindicazioni per le preziosissime terre rare
L’investimento in terre rare attraverso questo ETF presenta alcune criticità che è bene conoscere.
1 – concentrazione
Oltre ad avere un numero limitato di titoli l’ETF presenta il problema della sovrapposizione con altri prodotti specializzati sul Litio o sulla Cina. Di questo è bene tenere conto nelle proprie scelte di investimento.
2 – rischio delisting
L’ETF è appena stato lanciato, per cui è normale che il patrimonio sia piccolo. Tuttavia una persistenza della sotto capitalizzazione del prodotto potrà portate al delisting dello stesso, con tutte le conseguenze del caso.
3 – rischio cambio
Il prodotto non copre il rischio di cambio. Esso pertanto è soggetto alle fluttuazioni valutarie tra l’euro e le valute di denominazione degli strumenti finanziari in cui l’ETF investe.
Come sempre la decisione del se, quando, come e quanto investire in un ETF sulle terre rare va presa con oculatezza e nell’ambito di una strategia ben impostata.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
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