
Articolo aggiornato il 29 luglio 2021
Il crollo delle borse spaventa. Mette a dura prova la nostra resistenza di investitori e ci fa temere il peggio. Ecco come superare indenni i ribassi che, fisiologicamente, di tanto in tanto arrivano.
Crash di borsa
Un crollo di borsa è una discesa rapida, repentina e imprevista delle quotazioni che nel giro di pochi giorni “brucia” i guadagni accumulatisi nel corso degli anni. Un crack di borsa può avere origine in seguito ad un fenomeno di panico generalizzato, innescato da qualche notizia deludente, da una crisi finanziaria o da una recessione economica.
La discesa delle quotazioni durante le fasi di crash è molto acuta e può superare tranquillamente il 20%. In occasione del crollo di borsa di Wall Street del 1929, del 2002 e del 2008, gli indici persero più della metà del proprio valore.
È interessante notare come il crollo dei mercati sia un fenomeno ricorrente, con cui gli investitori devono imparare a convivere. Le borse, infatti, crescono mediamente per il 70% del tempo, ma perdono valore nel restante 30%. Un anno ogni sei, in media, è pertanto negativo.
Vuoi difenderti dai crolli delle borse? Iscriviti gratis al nostro corso Welcome per imparare ad investire.
Riassunto delle grandi crisi finanziarie
Negli ultimi 200 anni abbiamo attraversato quattro grandi crolli di borsa. Tre sono stati “canonici”, mentre il quarto, innescato dalla pandemia globale del 2020 è del tutto particolare. Esaminiamoli tutti, per comprendere come superare il prossimo “market crash”.
Crollo borsa Wall Street del 1929
Uno dei peggiori crolli di borsa di tutti i tempi si verificò negli USA nel 1929. Il ribasso fu così forte che innescò la Grande Depressione. La crisi fu provocata da una eccessiva sopravvalutazione delle azioni. L’indice Dow Jones in dollari era cresciuto, nei 5 anni precedenti, del 500% mentre il rapporto price earning era arrivato a 30.
Ci vollero 25 anni prima che le quotazioni ritornassero al livello precedente lo scoppio della bolla.
La crisi high tech del 2000
La seconda grande bolla speculativa esplose nei primi anni 2000, in occasione dell’avvento della New Economy. L’avvento di Internet sconvolse il mondo, trascinando con sé le attese per una crescita senza fine degli utili delle imprese ad alta tecnologia. Poiché molte aziende erano appena state fondate e non producevano utili, il rapporto price earning perse significato a favore del più ambiguo indicatore “prezzo/fatturato”.
L’indice Nasdaq Composite toccò il suo massimo il 10 marzo del 2000 a 5.048,62 per poi scendere ad un minimo di 1.221,09 il 20 settembre del 2002, con un ribasso del 75,8%. Il tempo di recovery fu inferiore rispetto alla crisi del 1929: il 24 aprile del 2015, 13 anni dal picco massimo precedente, il Nasdaq Composite rivide quota 5.000 punti.
Crollo borse 2008
La borsa Usa (continuo a parlarti di quella perché è il mercato azionario più importante del pianeta), perse circa il 50% del proprio valore tra il 2007 ed il 2008. L’indice S&P500 passo da 1,561,80 il 12 ottobre 2007 a 683,38 il 6 marzo 2009, lasciando sul campo il 56,24%. Il tempo di recupero si accorciò ulteriormente. Ad aprile 2013 l’indice aveva recuperato tutto il terreno perso in precedenza.
Occorre ricordare come in questo caso il ribasso fu innescato da una recessione economica e non da una sopravvalutazione delle quotazioni.
Crisi delle borse causato dal COVID 2020
Il crollo dei mercati avvenuto nel 2020 fu davvero molto intenso. In breve le borse persero il 30% circa nell’arco di sole tre settimane. Si tratta del crollo più forte che i mercati abbiano mai registrato. Tuttavia il recupero fu straordinariamente rapido.
Infatti dopo pochi mesi le quotazioni erano tornate sui massimi precedenti, per chiudere l’anno addirittura in territorio negativo. Come nel “Canto di Natale” di Dickens, in definitiva, avvenne tutto in una notte.
Conosci il modello dinamico per entrare e uscire dai mercati? No? Scoprilo con i nostri corsi per imparare ad investire.
Il crollo in borsa dello scorso anno sembra confermare l’ipotesi secondo cui le crisi sono più frequenti, i mercati meno stabili, ma i tempi di recupero si accorciano.
Crollo delle borse oggi
I ribassi delle borse sono un fenomeno intrinseco al mercato. Sempre ci sono stati e sempre ci saranno, ma analizzarne le statistiche ti aiuterà a non commettere errori di cui domani potresti pentirti.
Vuoi dominare i ribassi? Iscriviti a Welcome, il nostro corso gratuito per imparare ad investire.
Secondo quanto riportato da Morgan Stanley, dal 1988 al 2015 i ribassi di borsa di magnitudo pari o superiore al 5% si verificano all’incirca due volte l’anno ed hanno una durata di 67 giorni. Faccio riferimento all’indice azionario globale MSCI World, ovviamente, e non a indici delle borse “locali” che potrebbero essere più volatili.
Discese di borsa superiori al 10% capitano una volta ogni due anni e durano circa 170 giorni.
Ribassi superiori al 15% accadono ogni 3 anni e mezzo e durano 255 giorni.
Per concludere, discese superiori al 20% si vedono ogni 6 anni circa e la loro durata si estende mediamente a 465 giorni.
Considerazioni sul crollo dei mercati
Non tutti i crolli della borsa sono uguali. L’innesco che mette in crisi i mercati, infatti, può arrivare da diversi punti. Ad esempio un’euforia eccessiva, che porta le quotazioni al di là di ogni livello sostenibile dai fondamentali e dal buon senso, potrebbe l’innesco di una crisi duratura.
Sia gli anni ’30, sia la fine del millennio, infatti, furono caratterizzati da un senso potente di nuova era, ossia di un periodo di prosperità infinita. In quel contesto bastò un evento esterno a fare scattare le vendite. Queste ultime, in definitiva, attirarono altri venditori spaventati, sicché il panico prese il sopravvento.
Una recessione economica, come quella che arrivò nel 2008, potrebbe essere un altro punto di partenza per un crollo delle borse. L’innesco, in questo caso, arrivò da una bolla speculativa sul valore degli immobili. L’implosione della stessa mise in crisi l’economia gettandola in una grande crisi.
Infine un’emergenza sanitaria, come quella vissuta di recente, è un ulteriore innesco. Le misure di contenimento del virus hanno costretto gli Stati a paralizzare le economie. Il timore, in questo caso, era di una prolungata recessione sanitaria che avrebbe potuto strangolare il mondo.
Percé il crollo di borsa oggi fa meno paura?
Sebbene i ribassi in borsa siano sempre spaventosi, a causa della rapidità con cui si manifestano, ci sono due motivi per essere ottimisti.
In primo luogo le aziende hanno dimostrato, nel tempo, una grande capacità di adattamento. Ad esempio la crisi da COVID 19 ha spinto molte di esse a rivedere i propri modelli di business. Il passaggio dalla vendita in presenza a quella attraverso canali digitali ha permesso a molte società di recuperare redditività, nonostante la crisi che abbiamo vissuto.
Inoltre gli stessi regolatori, ossia i responsabili delle politiche monetarie e fiscali, hanno imparato dai propri errori. Ciò ha accorciato le distanze tra i crolli delle borse ed i recuperi successivi. È ragionevole pensare che anche il futuro accadrà lo stesso.
Occorre però mettere in conto che la soluzione di una crisi dei mercati getta le basi per quella successiva. Che sarà forse più breve ma più ravvicinata.
Tre regole per prosperare nonostante i ribassi
Riflessione
Se affrontate nel modo giusto, le crisi sono un’ottima occasione per analizzare in modo freddo i tuoi investimenti. La sensazione di panico che avverti è lì per avvertirti che hai progettato male il tuo portafoglio.
Al contrario, se avverti l’impulso a comprare, vuol dire che puoi sopportare maggiori rischi di quelli che stai correndo adesso.
Progettazione
Dopo aver constatato i punti critici del tuo attuale portafoglio, è tempo di progettarlo da capo. Fissa con cura la quota di azioni, quella di obbligazioni e di liquidità e fai in modo che esse siano coerenti sia con i tuoi obiettivi finanziari sia con la tua tolleranza al rischio.
Implementazione
Dopo aver esaminato le differenze tra il tuo portafoglio attuale e quello desiderato, è tempo di passare all’azione. MA NON AGIRE SUBITO. Sei sotto l’influsso della emotività.
Inoltre se il crollo di borsa oggi è solo una correzione temporanea rischi di vendere quando ormai il punto di minimo relativo è stato toccato.
Se sceglierai di aspettare un mese avrai le idee più chiare e eviterai ulteriori ribassi qualora il crollo fosse davvero “importante”.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari
L'articolo Crollo di borsa: come proteggersi dai crack di mercato proviene da Segreti Bancari.