Migliori Titoli di Stato: una Guida per Scegliere
Articolo aggiornato il 7 novembre 2017
Migliori titoli di stato. Esistono davvero? La risposta, come sempre, è che non esiste “IL” titolo migliore in assoluto, ma esistono strumenti diversi con caratteristiche uniche che li rendono più o meno adatti agli investimenti che vuoi fare.
Negli ultimi quindici anni le banche hanno sempre di più ‘spinto’ la vendita di fondi comuni di investimento. In questo modo le persone conoscono bene il funzionamento di questi prodotti, ma spesso hanno le idee confuse in merito alle diverse tipologie di titoli di stato.
Per questo motivo, prima cosa imparerai quali sono le caratteristiche dei principali titoli emessi dal Governo: i BOT, i CCT, i BTP. Poi scoprirai una chicca che ti permetterà di acquistarli nel modo migliore.
Ecco i migliori titoli di Stato
Negli anni il Governo ha emesso una serie notevole di strumenti finanziari, molti dei quali oggi non sono più disponibili. Chi ha qualche anno di esperienza come ho io ricorderà i CTO, i CTS ed i CTR. Poiché è inutile parlare di cose che appartengono al passato, la cosa migliore da fare è analizzare i titoli oggi disponibili, ricordando che alcuni di essi nel tempo potranno essere più o meno appetibili.
CCT
I CCT sono bond governativi a tasso variabile con durata al momento dell’emissione di sette anni. Pagano interessi semestrali posticipati variabili sulla base di un parametro di indicizzazione. Esso è rappresentato dal rendimento dei BOT semestrali per i CCT, mentre i CCTeu sono indicizzati al tasso euribor a sei mesi. Comprare i CCT è la scetla giusta se le attese sono per un rialzo dei tassi di interesse a breve scadenza.
Quale CCT è migliore? La risposta a questa domanda, secondo me è: entrambi!! I CCT agganciati all’Euribor sono meno soggetti alle vicende economiche italiane. L’euriobor è il tasso al quale le banche si prestano i soldi sul mercato interbancario, ed è molto reattivo alla politica monetaria della BCE ed allo scenario internazionale (liquidità, tensioni politiche e così via).
I CCT ‘normali’, invece, pagano interessi rapportati ad un tasso a breve termine tutto italiano. In quanto tale il rendimento dei BOT risente della crisi politica ed economica nostrana, con il risultato che è salito molto di più dell’euribor nei giorni della crisi del debito pubblico. Ecco allora che chi ha comprato i CCT ha beneficiato del rialzo dei tassi sui titoli di stato italiani, mentre chi aveva investito in CCTeu è rimasto al palo.
Ovviamente questa situazione potrebbe capovolgersi in futuro, motivo per il quale entrambe le tipologie di CCT sono valide anche se la convenienza relativa dell’una sull’altra varia a seconda del momento storico.
BTP
I BTP sono la vera ‘black star’ della crisi economica. Sono titoli a tasso fisso che pagano delle cedole semestrali di importo costante. Il vantaggio dei BTP è quello di non subire oscillazioni nell’importo degli interessi che è costante e noto fin dall’inizio. Emessi con una durata compresa tra 3 e i 30 anni i BTP coprono tutte le necessità di investimento. Ma il rischio dei BTP è maggiore rispetto altri titoli di stato.
La durata lunga fa sì che il loro prezzo di mercato oscilli molto nella misura inversa alla variazione nei tassi di interesse. Se questi ultimi salgono durante il periodo di investimento il prezzo dei BTP scenderà e lo farà tanto più quanto:
- il rialzo nei tassi è ‘marcato’
- la durata residua del titolo è lunga
Ora hai ben compreso perché i BTP con durate molto lunghe nella recente crisi sono stati quelli più martoriati. “C’è soluzione a questo problema?” Ovviamente sì.
Intanto ricorda sempre che i BTP al pari di tutti gli altri titoli di stato alla scadenza rimborserà sempre per intero il valore nominale. Se dunque terrai i tuoi BTP fino alla scadenza sarai certo di riprendere i tuoi soldi, a patto che la durata del titolo non sia così lunga da costringerti a lasciarlo in eredità ai tuoi nipoti :).
Inoltre se dovessi aver bisogno di vendere i tuoi BTP prima della scadenza per fare fronte a spese improvvise saresti molto penalizzato. Vale ovviamente la regola opposta: il valore di questi titoli di stato salirà in corrispondenza di un ribasso dei tassi di interesse e lo farà in modo tanto maggiore quanto più è lunga la vita residua.
I migliori BTP da acquistare oggi sono quelli con una durata residua intorno ai 5 – 7 anni.
Essi avranno una quotazione piuttosto stabile nel tempo e ti eviteranno di subire discese consistenti dei prezzi qualora le condizioni sul mercato dovessero diventare negative.
Il rendimento dei BTP oggi è particolarmente depresso a causa della politica monetaria espansiva della BCE. Tanto per farti un esempio, i titoli con scadenza 2024 offrono un rendimento netto di appena l’1%. Se allunghi le scadenze aumenterai anche i guadagni, ma sottoporrai il tuo capitale ad oscillazioni piuttosto marcate durante la vita dei titoli.
Possiamo annoverare i BTP tra i migliori titoli di stato grazie alla loro diffusione e liquidità, ma ricorda quello che hai appena letto in merito al loro rischio…
Esistono poi anche i BTPi che sono una “versione aggiornata” dei tradizionali Buoni del Tesoro che pagano cedole indicizzate in base al tasso di inflazione.
Quali sono i migliori titoli di stato in cui investire oggi
A causa dell’ambiente finanziario sfavorevole caratterizzato da bassi tassi di interesse, investire in titoli di stato italiani non è più redditizio come era un tempo. Qui di seguito ti offro alcuni spunti operativi per investire in modo consapevole:
- dedica ai titoli di stato una porzione pari o inferiore al 40% del tuo portafoglio complessivo. Ora come ora c’è di meglio per investire e non è il caso di correre rischi eccessivi.
- dividi in parti uguali la cifra da investire e dedica 1/3 della stessa a BTP con durata inferiore ai 7 anni, 1/3 ai CCT e 1/3 ai BTPi con durate lunghe
Questo semplice accorgimenti ti permetterà di costruire un portafoglio ben equilibrato che ti permetterà di offrirti una discreta soddisfazione in diverse situazioni di mercato.
Se i tassi cresceranno prenderai interessi maggiori grazie ai CCT, se i tassi resteranno stabili o si muoveranno poco il guadagno arriverà prevalentemente dai BTP mentre se ci sarà di nuovo inflazione i BTPi e i CCT dovrebbero rappresentare l’opzione migliore. Non avendo nessun motivo per privilegiare un titolo rispetto agli altri, la cosa più saggia consiste nell’averli tutti, così da essere pronti per tutte le occasioni.
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