Se non hai sottoscritto un fondo pensione continua a NON farlo.
La previdenza complementare ha una nuova falla. E tra gli “enne” motivi per evitare il fondo pensione ce n’è uno in più
Sai già che le polizze vita sono da evitare, vero? Magari mi segui da tempo ed hai già letto l’ebook “eretico” sull’argomento o magari sei appena atterrato su questo sito. In questo caso, prima di scoprire perché il fondo pensione è da evitare come forma di previdenza complementare ti invito a scaricare “Investimenti assicurativi? NO GRAZIE” che ti aprirà gli occhi sugli aspetti oscuri delle forme assicurative.
Ma qual è la novità che rende il fondo pensione oggi peggiore di ieri?
Breve storia della previdenza complementare
L’idea di base è buona: incrementare le basse pensioni INPS con un’integrazione volontaria sia da parte dei lavoratori sia da parte dei datori di lavoro. Ma queste forme integrative di tipo “chiuso”, ossia riservate agli appartenenti ad una determinata categoria merceologica, presentano un limite.
Chi li promuove non ha le competenze necessarie per gestirli e così subentrano gli attori del risparmio gestito: banche, compagnie di assicurazione e SGR che, di fatto, amministreranno i soldi dei lavoratori. E non si tratta di soldi qualunque, ma di somme da cui dipenderà il tenore di vita futuro di chi li ha versati. Quindi non si scherza.
Questa prima delega fa sì che il “secondo pilastro” della previdenza sia gestito dagli stessi soggetti che, come gli studi di Mediobanca ogni anno ricordano, non hanno saputo generare valore al netto dei costi.
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Una vecchia novità
Il regolamento allo studio del Governo prevede la ratifica di una situazione di fatto. I Fondi pensione potranno investire fino al 100% dei propri attivi in quote di fondi di investimento e Sicav. La cosa è già concreta oggi, per molti prodotti, che di fatto sono “fondi di fondi” gravati da due commissioni:
- quella sul contenitore
- quella sui singoli prodotti inseriti in portafoglio.
Non solo, ma l’idea è quella di permettere l’inserimento di un massimo del 30% dell’attivo di titoli non quotati su un mercato regolamentato. Troppo a mio avviso, per un prodotto con finalità previdenziali.
Se tu hai un fondo pensione, ti sei mai preoccupato dei suoi costi o di sapere in che cosa investe? E hai sottoposto a verifica l’assunto secondo cui più sei giovane e più elevata deve essere la componente azionaria del tuo fondo, perché le azioni nel lungo periodo vincono sempre?
Consigli utili
Ora vorrei condividere con te alcuni spunti di riflessione:
- ovviamente evita di sottoscrivere un fondo pensione anche a costo di rinunicare al contributo del datore di lavoro e tieni stretto il TFR
- ricorda che nel lungo periodo il vero nemico da battere è l’inflazione. Tienine conto sia nel quantificare i versamenti integrativi sia nel valutare le prestazioni
- non fidarti del futuro andamento della borsa. Con i soldi da cui dipenderà il tuo futuro tenore di vita non puoi permetterti di correre nessun rischio
- determina un contributo da versare che sia sostenibile e non lasciarti abbagliare dalle simulazioni fatte sulla base del Gap previdenziale
Se vuoi fare una stima del gap pensionistico, non andare in banca a farti riempire la testa. Sapendo che si tratta di dati stimati usati dagli stessi intermediari che vogliono proporti la previdenza complementare, utilizza questo link.
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Giacomo Saver, Direttore e Fondatore di Segretibancari.com
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