Fondi Bilanciati 2018: gli Evergreen
I fondi di investimento bilanciati sono il più classico tra i prodotti finanziari proposti dalle banche. Essi appaiono, a prima vista, come un prodotto valido per tutte le stagioni grazie alla flessibilità che danno a chi li gestisce.
Questa loro caratteristica li rende particolarmente graditi alle banche che devono venderli grazie alle commissioni che generano ed ai clienti che sanno di fare un investimento “misto”. Negli ultimi anni ne sono stati venduti parecchi, ma ora è tempo di tirare le somme e analizzare le loro performance.
Bilanciati Prudenti
La categoria “bilanciati prudenti” di Morningstar è caratterizzata da quei prodotti che possono variare l’asset allocation portando la quota azionaria fino ad un massimo del 35%.
Il benchmark della categoria è rappresentato da azioni globali per il 25% e da obbligazioni area euro per il 75%. Si tratta della categoria più difensiva all’interno dei prodotti bilanciati.
In Italia, secondo Morningstar, ci sono 513 fondi attivi ad un anno. Di questi, solo il 33% ha offerto un rendimento positivo. La media dei rendimenti è stata di – 0,88%, senza tenere conto dei costi di ingresso o di uscita pagati dagli investitori.
Se allunghiamo l’orizzonte temporale la situazione non cambia. Dei 373 fondi con almeno 3 anni di storia, solo il 20% ha offerto un rendimento positivo, con una media annua di -0,98%.
La tabella mostra in dettaglio i dati, presi da Morningstar.it. Le elaborazioni sono mie:
Bilanciati Moderati
I Fondi bilanciati moderati hanno una quota azionaria che oscilla da un minimo del 35% ad un massimo del 65%. Essi sono più esposti verso le fluttuazioni del mercato azionario e negli anni favorevoli alla borsa dovrebbero performare meglio rispetto ai prudenti.
Il loro benchmark è rappresentato per il 50% da azioni mondiali e per il 50% da obbligazioni dell’area euro.
I fondi attivi con almeno un anno di storia sono 512. Di questi solo la metà ha offerto rendimenti positivi. Un fondo su due ha generato un ritorno negativo, con una media di 0,65% di guadagno annuo.
Dei 356 fondi con almeno 3 anni di storia solo la metà ha offerto un guadagno positivo. La performance media si attesta ad un -0,04% annuo.
Le commissioni di ingresso o di uscita non sono state conteggiate.
La tabella mostra in dettaglio i risultati:
Bilanciati Aggressivi
I fondi bilanciati aggressivi investono almeno il 65% delle proprie disponibilità in azioni. Per questa loro caratteristica essi assomigliano molto di più a prodotti azionari che non a strumenti “misti” in grado di contenere le perdite.
il loro benchmark è rappresentato per il 75% da azioni globali e per il 25% da obbligazioni area euro.
I fondi con almeno un anno di storia solo solo 125, quelli con tre anni di vita 93. Circa l’80% dei prodotti disponibili ha offerto rendimenti positivi sia nell’ultimo anno, sia negli ultimi 3 anni. A 5 anni praticamente tutti i fondi hanno generato ritorni positivi.
La tabella mostra i dati analitici, che come sempre non considerano i costi di ingresso o di uscita:
Tiriamo le Somme
I fondi bilanciati hanno offerto, ad oggi, rendimenti piuttosto deludenti. I peggiori sono i prodotti prudenti e quelli moderati, per i quali l’incidenza del costo di gestione sui rendimenti finali è più alta. I fondi aggressivi hanno offerto guadagni mediamente maggiori sia grazie alla possibilità di ammortizzare meglio le commissioni, sia grazie al positivo andamento dei mercati azionari degli ultimi anni.
Il consiglio generale di evitare di investire in fondi rimane quindi ben suffragato dai fatti.
Giacomo Saver – Segretibancari.com
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