Correzione
Una correzione è una discesa rapida ed incisiva delle quotazioni che si realizza in poco tempo, spesso in mancanza di variazioni nei dati “fondamentali”. Di solito durante le fasi di correzione i mercati scendono di una percentuale compresa tra il 10% ed il 30%.
A differenza dei mercati ribassisti, durante i quali le discese possono arrivare fino a – 50% e durano parecchi anni, le correzioni sono “pause fisiologiche” di un trend positivo che continuerà la sua crescita una volta che la correzione sarà finita.
Cosa innesca la correzione
Quando le quotazioni crescono per parecchio tempo alcuni investitori iniziano a vendere i propri strumenti finanziari per portare a casa il beneficio maturato. Questo innesca un ribasso al quale nessuno è più abituato. Altri investitori seguono a ruota l’esempio dei primi, e corrono a vendere per lo più spinti dal panico. Le vendite creano ribassi che attirano nuovi venditori ed altri ribassi, fino a che la correzione tocca un punto di minimo.
In questa fase è determinante il contributo dei media, che focalizzando l’attenzione delle masse sui recenti ribassi, alternano la percezione degli eventi. Investitori con un corretto orizzonte di lungo periodo entrano in una fase di ansia, provocata da ciò che sentono.
Per giustificare il ribasso delle quotazioni sovente si cercano degli utili “capri espiatori” quali, ad esempio:
- il rialzo dei tassi
- il rallentamento di qualche economia “in giro per il mondo”
- l’eccessivo attivismo o l’inattività delle banche centrali.
La frequenza delle correzioni dei mercati
Le correzioni dei mercati (detti anche storni) sono un fenomeno fisiologico e ricorrente. Di solito esse si generano ogni anno, anno e mezzo e hanno un tempo di recupero che va dai tre ai sei mesi.
Un’altra caratteristica degli storni è la rapidità con cui essi fanno scendere le quotazioni, e la pervasività dei ribassi. Proprio perché è il panico a causarle, le correzioni riguardano una molteplicità di strumenti finanziari: azioni, obbligazioni e materie prime.
Tre modi per difendersi dalle correzioni
Non fare nulla
Vendere durante le fasi di storno è un grave errore per due ragioni. Anzitutto il movimento rialzista in atto è ancora intatto. Chi vende durante una fase di correzione si troverà costretto a rientrare successivamente a prezzi più alti. In seconda battuta la storia insegna che il recupero dopo una fase di correzione è veloce ed inatteso. Accreditati studi dimostrano che perdendo i dieci giorni migliori, la performance di un portafoglio decade rapidamente.
Le fasi di correzione possono essere sfruttate dai trader, ma non dagli investitori di lungo periodo.
Ridurre l’esposizione azionaria durante un mercato ribassista ha senso, durante una correzione assolutamente no.
Costruisci un portafoglio “galleggiante”
Nei mercati le stagioni si alternano come nel mondo reale. Dopo un tempo ne viene un altro. Ecco perché la miglior difesa dalle correzioni consiste nel costruire un portafoglio strutturato in modo tale da stare a galla durante tutte le stagioni che si possono presentare.
Creare un portafoglio con queste caratteristiche è davvero semplice e la sua efficacia è straordinaria, perché minimizza l’impatto di una correzione senza per questo ridurre i guadagni che si otterranno nel corso degli anni successivi.
La cosa bella è che bastano quattro strumenti per costruire un portafoglio anti correzione efficace.
Imposta il pilota automatico
Impostare il pilota automatico al portafoglio significa disporre di un meccanismo che ti aiuta a capire quando la correzione è “passeggera” o quando invece è qualche cosa di più profondo. Se ci troviamo nella prima ipotesi il ribasso è una importante occasione di acquisto, o di incremento delle posizioni.
Se la direzione prevalente del mercato è cambiata e ci troviamo di fronte a ribassi duraturi, sarà meglio uscire dal mercato. Il corso on line GRATUITO A Scuola di Investimenti ti insegnerà come costruire un portafoglio con il pilota automatico.