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Come Scegliere i Migliori ETF Dove Investire

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come scegliere i migliori etf dove investire

Liquidità dello strumento e costi. Ecco come scegliere i migliori ETF dove investire

Hai deciso di investire in ETF, ma come scegliere i migliori strumenti in cui investire? La questione non è semplice se pensi al numero di alternative che ti trovi di fronte.

Quando iniziai ad investire in ETF nel lontano 2002, in occasione del loro “arrivo” in Italia, era tutto più semplice perché a replicare lo stesso indice c’erano un paio di strumenti al massimo e le alternative scarseggiavano. Oggi le cose sono più complesse, la scelta di un ETF appare complicata, ma tutto diventa più semplice se usi le due regole che sto per spiegarti.

Come Scegliere i Migliori ETF Dove Investire?

Le regole di base per scegliere gli ETF sono e resteranno sempre due. Prima di passare alla fase pratica, però, ricorda che non ha senso individuare ” a freddo”  i prodotti in cui investire, se prima non hai impostato una strategia globale ed unitaria per l’intero tuo portafoglio.

Senza di essa la questione della scelta dei migliori ETF in cui investire semplicemente non ha senso, come non avrebbe senso la decisione del tipo di abito da mettere in valigia se non hai deciso la destinazione del tuo viaggio. Ecco perché è così importante iniziare dalla corretta costruzione di un portafoglio di ETF, prima di scegliere concretamente gli strumenti da utilizzare.

Immaginiamo che tu abbia già fatto questo lavoro a monte, e che debba decidere quali strumenti usare per dare vita alla tua strategia. Come scegliere i migliori ETF dove investire, allora?

Le regole sempre valide per non commettere errori sono (e restano) DUE:

  • la liquidità
  • il costo

Perché la liquidità è così importante nella scelta dei migliori ETF in cui investire?

Non è un caso se il criterio della liquidità viene prima del costo. C’è una ragione precisa per ciò, e te la illustrerò subito. Quando scegli di investire in ETF il rischio che corri è quello che il prodotto sia poco scambiato sul mercato, il che implica due conseguenze negative.

Da un alto aumenta il rischio di delisting, ossia di cancellazione dell’ETF dalla borsa italiana, il che ti obbligherebbe a  vendere quello strumento su un altro mercato magari meno “agevole” e più costoso.

Dall’altro un ETF che scambia poco è un prodotto a rischio di vendita, perché qualora i mercati scendessero a precipizio potresti trovarti nella sgradevole situazione in cui non è possibile inserire un ordine di vendita perché non c’è nessuno disposto a comprare.

Se sceglierai degli ETF che scambiano molto supererai entrambi questi problemi in una sola volta. I prodotti su cui si concentrano gli scambi, infatti, difficilmente saranno cancellati dal listino e non li troverai quotati solo più sulla borsa di Amsterdam o di Francoforte, con il disagio di dover “arrivare” a questi mercati per poterli vendere.

Inoltre difficilmente questi strumenti avranno il “book di negoziazione” vuoto, per cui sarà sempre possibile venderli quando, ad esempio, il professionista che ti segue negli investimenti ti dirà di farlo.

La liquidità, a mio avviso, è il primo dei due criteri da usare per sapere come scegliere i migliori ETF dove investire. Una volta soddisfatto il primo criterio, concentriamoci sul secondo.

Il miglior ETF è quello che costa poco

Investire in ETF significa compare dei fondi di investimento a gestione passiva che replicano l’andamento di un certo indice finanziario. Non essendoci alcuna gestione attiva, né alcuna volontà di “fare meglio del mercato”, non ha senso orientare la propria scelta sui prodotti più cari. Ecco perché nella scelta degli ETF utili per diversificare il portafoglio, il costo è determinante, ma viene dopo la liquidità.

Tieni presente che la differenza tra la commissione annua dell’ETF “meno caro” e quella del prodotto più costoso è spesso minima e non influisce negativamente sul risultato finale del tuo investimento, a meno che il tuo orizzonte temporale non sia di parecchi anni.

Una commissione annua dello 0,30% ad esempio condurrà ad un onere totale del 2,96% su un investimento di dieci anni; una commissione annua dello 0,50% condurrà ad un onere totale di 4,89% nello stesso periodo. La differenza si vede ed inizia ad essere “sensibile” ma solo per tempi “lunghi”.

La regola sempre valida per scegliere gli ETF migliori in cui investire

Quando devi scegliere gli ETF in cui investire i tuoi soldi, la liquidità è il primo criterio, il costo il secondo.

Tuttavia con il trascorrere del tempo (se parliamo davvero di investimenti di lungo periodo) l’importanza della liquidità diminuisce ed aumenta quella del costo, come puoi vedere dal grafico qui sotto:

Se il tuo orizzonte temporale è inferiore ai dieci anni privilegia la liquidità al costo. Se il tuo orizzonte temporale supera i dieci anni privilegia il costo alla liquidità.

Ora tocca a te. Scegli con oculatezza gli ETF da inserire in portafoglio e scrivimi se hai dubbi o domande su questo argomento.

Giacomo Saver

Direttore e Fondatore di Segretibancari.com

 


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